Relazione tra pedagogista e le altre agenzie educative

L’importanza del legame tra pedagogisti e le strutture educative

Published on : 08/07/22
  • Aiutare gli individui a crescere in modo autonomo consapevoli delle loro capacità e forti di un pensiero critico che sia elemento di crescita positiva è l’obiettivo che il team, composto da pedagogisti e le varie “agenzie educative”, si pone quotidianamente. Una sfida vincente se si suona in gruppo.

    Il percorso educativo efficacie passa attraverso un legame stretto di coesione tra tutti gli attori coinvolti. Accompagnare gli individui nella crescita quotidiana è uno stimolo e una sfida che è vincente quando tutte le variabili suonano all’unisono come un’orchestra. In questo ambito, complici i continui mutamenti e trasformazioni che stiamo vivendo a livello globale, un contributo fondamentale alla famiglia, agli educatori, è dato dalla figura del pedagogista.

    Il ruolo del pedagogista come direttore d’orchestra

    Il pedagogista è un partner prezioso che può dialogare trasversalmente con le varie “agenzie educative” e creare un filo comune di riferimento, contribuendo da un lato a non disperdere energie e dall’altro a connettere maggiormente i vari mondi coinvolti (scuola, famiglia, sport) nel processo di crescita di bimbi e ragazzi.

    Se si immagina di tracciare un cerchio dove ci sono dei punti che convergono: questi punti identificano i bambini/ragazzi e tutto attorno c’è il lavoro quotidiano degli adulti che hanno la funzione di educare e supportare i giovani nel loro processo di crescita valorizzando le singole peculiarità.

    I bambini e ragazzi autonomi ma in team

    Per una buona riuscita di questo ruolo e di questa sinergia tra le parti è fondamentale però tener presente che il figlio o l’allievo è lo stesso pur in contesti differenti, le risposte variano a seconda dell’ambito di azione e che è il singolo adulto a dover sapere cosa e quanto chiedere a suo interlocutore. Questo deve essere il lavoro quotidiano degli adulti che hanno la funzione di educare e supportare i giovani nel loro processo di crescita valorizzando le singole peculiarità.  Ma soprattutto non si deve dimenticare che i bambini o ragazzi in questione non sono di proprietà di nessuno e che il viaggio instaurato con loro deve essere quello di creare un individuo che sappia pensare in modo autonomo e applicare il pensiero critico con “la giusta dose di ribellione”.

     

    Paola Cosolo Marangon
    Formatrice e consulente pedagogica
    CPP - Centro Psicopedagogico
    cppp.it