Tavola rotonda con tutti i protagonisti della filiera agroalimentare per la presentazione del terzo Bilancio Sociale Ambientale del Pastificio Zini.

La presentazione del terzo Bilancio Sociale e Ambientale del Pastificio Zini è stata l’occasione per una tavola rotonda sul tema "Strumenti e strategie dell’industria alimentare verso lo sviluppo sostenibile". Prendendo spunto dal recentissimo accordo “virtuoso” tra il Pastificio Zini e Molitoria Umbra si è sviluppato un interessante confronto sull’approccio di filiera, grazie anche alla partecipazione di Banco Alimentare e di Sodexo, coinvolgendo così tutti gli attori: dal campo al piatto.

Questa la scaletta degli interventi:

  • Dario Boggio Marzet, presidente del Banco Alimentare Lombardia: “Fare rete influisce positivamente sull’attività solidale”.
  • Erjon Abazaj, Managing Director di Molitoria Umbra: “Valorizzazione delle produzioni locali agroalimentari con soluzione di aggregazione di impresa”.
  • Maurizio Vezzani, CEO del Pastificio Zini: “Cosa significa essere sostenibile per un’azienda alimentare”.
  • Edoardo Clerici, Supply Management Director Sodexo: “Come viene approcciato il tema della sostenibilità nel mondo della ristorazione”.

La partnership tra Pastificio Zini e Molitoria Umbra prevede un accordo per la fornitura triennale di grano in filiera, secondo gli standard di tracciabilità UNI EN ISO 22005:2008. Le due aziende si sono reciprocamente impegnate con l’intento di trovare non solo una soluzione per fronteggiare la complessa questione degli aumenti dei prezzi delle materie prime, cercando una strada sostenibile per tutta la filiera, ma anche per garantire una giusta remunerazione per i coltivatori diretti. 
“Grazie a questo accordo - spiega Maurizio Vezzani, CEO di Zini - il Pastificio Zini, uno dei primi ad aver scelto e sostenuto l’utilizzo di solo grano 100% italiano, è orgoglioso di poter specificare anche la precisa zona di provenienza del grano: 100% umbro-toscano.”

Nei piatti dei consumatori, attraverso il partner per la ristorazione Sodexo, arriverà un prodotto di pasta fresca realizzato con grano sicuro e tracciabile e, soprattutto, non sarà necessario pagare un prezzo più alto per un’alimentazione migliore. Non solo. La portata del progetto si estende anche al campo della solidarietà, come testimonia il Banco Alimentare.

L’approccio straordinariamente innovativo di questo accordo è dato dal fatto che non si tratta della classica rete orizzontale, che si mette d’accordo per comprare meglio o chiedere agevolazioni, ma di una rete verticale, dove l’intero ciclo viene coinvolto per il benessere di tutti e a vantaggio della comunità. Per la prima volta si affronta il tema della filiera intesa come strumento per fare rete e quindi vera e propria catena del valore che consente ai diversi attori di trovarsi tutti insieme e tutti dalla stessa parte: sul mercato e anche sul territorio. In tal modo non solo si potranno dare maggiori certezze alle aziende agricole, ma sarà uno strumento per fare anche innovazione di prodotto. A vantaggio di tutti, non ultimo il consumatore. 

Erjon Abazaj, Managing Director di Molitoria Umbra, ha affrontato il tema delle filiere pluriennali: “Noi non ci limitiamo al semplice ruolo di trasformatori industriali, ma investiamo su filiere agroalimentari pluriennali cercando di dare certezze ai produttori e favorendo un’agricoltura basata su pianificazioni e sul giusto rispetto delle rotazioni colturali, nella consapevolezza che questo rappresenti un passaggio fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile del territorio. Uno degli effetti principali di questa politica è quello di migliorare l’approvvigionamento di frumenti italiani di qualità per la filiera della pasta e quindi la stabilizzazione dei rapporti tra agricoltori, trasformatori e distributori fino ad arrivare al consumatore finale”. 

Si è trattato lo spinoso argomento dei prezzi e delle speculazioni: “Lo scopo di questi accordi di filiera verticale è quello di riuscire a evitare la speculazione tipica dei mercati, anche quelli, purtroppo, delle derrate, delle materie prime. Un prodotto coltivato in Italia non può costare di più di uno che arriva dall’estero” - sostiene Maurizio Vezzani, CEO di Zini - “la filiera diventa molto più corta se viene scorporata la speculazione dal prezzo di materia prima e logistica. Anche considerando il maggior costo della manodopera il prodotto italiano non può costare di più. C’è da considerare anche il costo dell’energia, ma se si riesce ad autoprodursi l’energia,” - come ha fatto Zini installando un cogeneratore energetico – “anche su questo alla fine si riesce ad avere un controllo”.

Infine, con Edoardo Clerici, Supply Management Director Sodexo, si è toccato il tema della progettualità circolare: “Sodexo ha una missione precisa: migliorare la qualità della vita delle persone per cui e con cui lavora. Lo facciamo quotidianamente anche attraverso i servizi di ristorazione che offriamo e che sono studiati per garantire una corretta nutrizione ai bambini, adulti e anziani che serviamo. Per noi tutto parte dalle materie prime che acquistiamo da partner che a loro volta, per essere qualificati come tali, devono operare responsabilmente per le comunità con cui insieme interagiamo. La sostenibilità per Sodexo ha dunque una origine strategica nella fase di acquisto: non più basata su logiche speculative anni ‘70 ma fondata sulla ricerca e creazione di filiere di rete controllate, di qualità e circolari”.

E, non ultimo, si è parlato di futuro.
Dall’edificante confronto emerge la necessità e l’entusiasmo di andare avanti ancora. Si pensa già di portare a 10 anni l’accordo oggi triennale, dando però la possibilità ai contadini di garantire la rotazione delle colture e fornire altra materia prima rispetto al grano duro, si è parlato ad esempio di legumi. Nuovi progetti in vista per Zini?


 

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