Un piatto vuoto è sempre il riconoscimento più grande

Un piatto vuoto è sempre il riconoscimento più grande

Published on : 30/03/21
  • Ho sempre lavorato nel mondo della ristorazione: da quando gestivo il mio ristorante agli anni più recenti, quando sono passata alla ristorazione collettiva, prima nelle cucine e nei ristoranti aziendali e poi nelle scuole.

    Sei anni fa, quando è cambiato l’appalto per la mensa scolastica di cui ero capo chef, è iniziata la mia collaborazione con Sodexo. Oggi gestisco circa 2.000 pasti al giorno.

    In questi anni ho assistito a cambiamenti importanti, in questo settore, soprattutto per quanto riguarda i menu, oggi molto più equilibrati dal punto di vista della salute e del benessere.
    C’è anche una maggiore attenzione al coinvolgimento dei bambini grazie, per esempio, all’organizzazione di corsi di cucina per i piccoli e le loro famiglie.
    Sono occasioni preziose, che permettono fin dalla tenera età di diventare consapevoli del valore del cibo e di quanto è importante nutrirsi correttamente, così come di condividere a casa ricette sane e gustose.
    In più, i ragazzi hanno la possibilità di scoprire questo mestiere e come ognuno di loro possa intraprenderlo, indipendentemente dal background, dal sesso o da qualsiasi altra cosa.

    Lavorare in cucina è davvero entusiasmante, soprattutto quando ogni giorno hai una sfida da affrontare perché devi servire in tavola moltissimi pasti.
    La soddisfazione maggiore? Vedere che ai bambini piace quello che ho preparato per loro e, anche se magari non sono abituati a quei sapori, finiscono con il mangiare tutto: un piatto vuoto è sempre il riconoscimento più grande.

    Sapori da tutto il mondo

    Amo viaggiare e questa passione mi ha permesso di conoscere e apprezzare cucine molto diverse tra loro. Grazie ai miei viaggi ho scoperto un’ampia varietà di ricette, soprattutto a base di verdure, confrontandomi a volte direttamente con chef di altre nazionalità.

    Questo bagaglio di esperienze personali è diventato prezioso anche nel mio lavoro: per esempio, ho proposto ai bambini piatti alternativi alla carne ma per questo non meno gustosi e nutrienti, come hamburger di ceci o cannellini.

    Equilibrio di genere in cucina

    Quando ho iniziato la mia carriera, per molti colleghi uomini era difficile accettare che una donna potesse gestire una squadra tutta al maschile.
    A volte è stato impegnativo affrontare questa mentalità, ma ho cercato sempre di rimanere positiva e concentrata sull’obiettivo perché credo sia importante instaurare relazioni costruttive.

    Oggi coordino un team di 8 persone molto eterogeneo, con uomini e donne anche di nazionalità diverse: un grande cambiamento rispetto al passato.

    L’ingrediente essenziale per avere successo come chef è la passione, perché l’amore per quello che fai arriva ai commensali almeno quanto la tecnica che metti nei piatti.

    Anche un temperamento calmo e il desiderio di lavorare in squadra sono indispensabili per creare l’atmosfera giusta grazie a cui preparare ricette deliziose.

    In Sodexo ho trovato un ambiente di lavoro aperto alle donne, a cui si offrono la stessa retribuzione e le stesse opportunità di carriera degli uomini.
    Qui ho avuto la possibilità di esprimere al meglio la mia identità distinguendomi in un ruolo abitualmente ricoperto da uomini.
    Purtroppo, però, anche nel settore della ristorazione non è sempre così. Ma se vogliamo che le cose cambino davvero, è necessario che sia l’intera organizzazione a crederci e a fare tutto il possibile perché si superi ogni tipo di discriminazione.

     

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