Dalle polpette di sabbia a capocuoca

Dalle polpette di sabbia a capocuoca

Published on : 04/05/21
  • Diventare chef è sempre stato il mio sogno. Da bambina, quando giocavo in spiaggia, mi divertivo a preparare polpette di sabbia: una passione nata per gioco, che è cresciuta nel corso degli anni fino a diventare una professione.

    Ho iniziato la mia carriera molto giovane, proprio con Sodexo, alla mensa di una scuola di Monza. Ho poi collaborato con altre aziende fino a quando, nel 2005, la Multimedica di Sesto San Giovanni è stata acquisita da Sodexo. È stato bellissimo tornare alle origini, perché negli anni avevo sentito parlare molto bene di questa grande azienda e mi sarebbe piaciuto tornare a lavorarci.

    Da aiuto cuoca a capocuoca

    Al mio ritorno in Sodexo ho lavorato come aiuto cuoca. Poi la mia responsabile è passata a un nuovo ruolo e mi ha chiesto di prendere il suo posto. All’epoca aveva più fiducia lei in me di quanta ne avessi io! Ma aveva ragione, perché in pochissimo tempo sono riuscita a diventare capocuoca.

    Con Sodexo ho lavorato nel settore sanitario in diverse strutture, dalle più piccole alle più grandi. In un ospedale preparavo una media di 700 pasti al giorno, tra pazienti e visitatori. Qui ho anche organizzato con i colleghi una festa per l’inaugurazione del ristorante ed è stato un grande successo!

    Forza, perseveranza e umiltà

    Amo il mio lavoro, ma non sempre è facile: servono forza, determinazione e perseveranza per andare avanti nonostante le difficoltà e raggiungere i propri obiettivi.

    A volte mi sono scontrata con l’ignoranza di alcune persone, con la loro incapacità di ascoltare i consigli: mi sentivo disarmata, bloccata. È stato complicato anche quando non riuscivo a comunicare in maniera efficace con i miei colleghi. Per fortuna oggi riesco ad affrontare meglio questi momenti difficili, grazie all’esperienza.

    In questo mondo il segreto del successo è l’umiltà. Anche quando cucino non mi piace impormi con ricette e preparazioni troppo originali: preferisco adattare i miei piatti per assecondare le preferenze e i gusti dei commensali.

    Diversità di genere in cucina

    Da donna e madre, so quanto promuovere la diversità di genere nel mondo della ristorazione sia una questione complessa. Per prima cosa credo debba essere garantito un maggiore supporto alle donne che già lavorano in questo settore, per esempio offrendo servizi all’infanzia sul luogo di lavoro.

    Le donne sono una risorsa preziosa per la comunità e ho voluto ricordarlo, lo scorso 8 marzo, dedicando i piatti dei nostri menu ad alcune figure femminili che hanno fatto la Storia.

     

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