Il valore fondamentale della relazione scuola-famiglia

Published on : 29/10/21
  • Tra genitori ed educatori deve esserci piena disponibilità e fiducia reciproca

    Quando lasciamo i nostri bambini al nido è fondamentale fidarsi totalmente di educatrici ed educatori che li accolgono, li accudiscono e li aiutano a crescere. Tra noi genitori e gli educatori deve esserci piena disponibilità e una fiducia reciproca, che si costruiscono attraverso una relazione costante e una comunicazione sincera e limpida.

    Il nido non è un parcheggio

    Dobbiamo sentire il nido come un ambiente dove i bambini possono fare esperienze educative, in cui vi sono professionisti che sanno esattamente che cosa serve a una determinata età, che sono preparati a gestire la loro crescita. E’ un luogo che deve trasmetterci quella tranquillità necessaria per poter poi af-fidarsi totalmente. Se si vuole camminare affiancati ed essere collaborativi, gli educatori devono dare indicazioni precise sulle routine dei nostri bambini, sullo svolgimento della giornata, sulle attività proposte, noi genitori dobbiamo invece trovare il tempo per condividere con loro il progetto.

    Importanza dei ruoli

    La famiglia è la famiglia. Gli educatori non potranno mai prendere il suo posto, ma nella crescita di un bimbo hanno comunque un ruolo chiave. Per questo le parole d’ordine sono coesione e collaborazione tra genitore ed educatore, un mix vincente che permetterà ai bimbi di crescere in una cornice positiva e costruttiva.
    La figura della mamma non si può sostituire, dunque il nido deve mantenere un rapporto costante, parlare apertamente mettendosi in un’ottica di maternage condiviso, avendo continue informazioni nel periodo dell’ambientamento. Il nostro bambino deve sentirsi al sicuro e trovare un medesimo passo nella distinzione di ciò che è nido e ciò che è famiglia.

    Saper stare al passo con le competenze dei piccoli

    Prime grandi scoperte e nuove esperienze. Il mondo del bimbo al nido è naturalmente questo: un luogo che gli permette di crescere sempre più e imparare cose per noi magari semplici, ma per loro incredibili. E la cosa bella è che tutte queste “nuove competenze” acquisite, il bimbo sarà poi in grado di ripeterle a casa sua.
    Alcuni piccoli esempi?

    • Il bimbo/a sa bere con il bicchiere? A casa non diamogli il biberon per comodità
    • Il bimbo/a è in grado di riordinare i giochi? A casa lasciamoli liberi di provare
    • Il bimbo/a si sa infilare i calzini? Proviamo a farglielo fare anche a casa, anche se li mette alla rovescia
    • Il bimbo/a ha imparato a usare le posate? Noi genitori a casa vediamo di non imboccarlo:
    • Il bimbo/a fa la nanna senza il ciuccio? Sperimentiamolo anche a casa e vediamo come si comporta
    • Il bimbo/a è in grado di dire qualche parola? Lasciamolo esprimere anche nel suo ambiente, dandogli il tempo per farlo

    La lista potrebbe continuare perché la quotidianità del nido ne regala a iosa. Noi genitori dobbiamo ricordarci che stare attenti a ciò che accade nella struttura educativa è un elemento su cui lavorare a casa, riferendo poi alla stessa struttura i piccoli grandi progressi fatti, ad esempio, durante le vacanze estive o natalizie, e consentendo così al nostro mondo degli adulti di mettersi maggiormente in sintonia.
    La relazione scuola famiglia può dunque contare su alcuni aspetti fondamentali:

    • Fiducia reciproca
    • Informazioni condivise
    • Condivisione del progetto educativo
    • Possibilità di confronto
    • Desiderio di crescere tutti grazie al percorso di crescita del bambino/a.

    Paola Cosolo Marangon
    Formatrice e consulente pedagogica
    CPP - Centro Psicopedagogico
    cccp.it