Sicurezza: la parola ai collaboratori

Sicurezza: la parola ai collaboratori

Published on : 05/02/21
  • Sensazioni ed esperienze sul back to work

    Se da un lato nelle aziende di produzione sono già state implementate nuove misure per garantire la continuità di servizio e si è preso sempre più confidenza con la nuova normalità, la proroga dello stato di emergenza al 30 aprile allontana ancora di mesi il back to office: molti uffici restano vuoti, mentre una parte importante dei collaboratori continua a lavorare da remoto.

    Con quali sentimenti, esigenze, aspettative?

    Per mantenere costante e aggiornato il nostro sguardo sul contesto attuale, abbiamo cercato di indagare come i collaboratori, in Italia e non solo, stiano vivendo il progressivo ritorno alla normalità e, in particolare, quanto questo influenzerà le future modalità di lavoro.

    Dalle risposte al sondaggio lanciato nella scorsa newsletter alle rilevazioni che effettuiamo regolarmente per misurare il livello di soddisfazione dei nostri clienti, emerge che gli indicatori ritenuti più importanti sono quelli legati alle attività finalizzate a garantire sicurezza all'interno dell'ambiente di lavoro: pulizia, sanificazioni, manutenzioni, ma anche presenza di strumenti e misure a supporto del contenimento del contagio.

    Questi dati confermano, inoltre, quanto siano gli stessi collaboratori a chiedere alle aziende una riflessione profonda sul back to work, dalla tutela della salute a una maggiore flessibilità organizzativa. È intercettando e mettendosi in ascolto di questi segnali che le imprese potranno scegliere di formulare strategie di prevenzione e di innovazione su larga scala e a lungo termine.

    Sensazioni ed esperienze sul back to work

    Interessanti e approfonditi sono poi i dati dell’ultima rilevazione - ottobre 2020 - dell’indagine condotta da Sodexo in collaborazione con Harris Interactive Institute su un campione di quasi 5.000 lavoratori in otto Paesi (Stati Uniti, Australia, Cina, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Italia), da cui emerge una forte attenzione al tema sicurezza, con particolare riferimento alla paura di tornare sul luogo di lavoro e di trovarsi maggiormente esposti al contagio.

    Rispetto a giugno, il livello di preoccupazione in vista di un rientro in azienda sempre più prossimo cresce di 4 punti (63%), soprattutto tra chi è ancora in smart working.

    A fianco però di questo sentimento diffuso, oltre la metà degli intervistati esprime entusiasmo (21%) e sollievo (35%) alla prospettiva di tornare alla normalità; in particolare sono felici all’idea di riprendere la vecchia routine e di poter socializzare e collaborare di persona con colleghi e clienti.

    L’esperienza in generale positiva (88%) di chi è già rientrato va a sostegno di questo desiderio.

    Atteggiamento rispetto alla salute e alla sicurezza

    È forte la spinta dei lavoratori per conoscere tutte le misure assunte dalla propria azienda per ridurre al massimo il rischio di contagio da Coronavirus, sia per la sicurezza che per la pulizia. L’86%, per esempio, vuole ricevere il maggior numero di informazioni possibili sui sistemi di protezione adottati (DPI, gel igienizzante, distanziamento sociale), mentre l’84% si preoccupa in particolare della disinfezione delle postazioni e degli ambienti di lavoro.

    Aspettative nei confronti dell’azienda

    Parallelamente alle paure resiste la fiducia verso il datore di lavoro che, secondo l’80% circa degli intervistati, sarà in grado di garantire un back to work sicuro. Tra le richieste più comuni segnalate dall’indagine: esporre in bacheca i certificati di formazione in materia di igiene e sicurezza del personale di servizio (addetti alle pulizie, alla reception e alla ristorazione), effettuare verifiche periodiche dei processi in atto con pubblicazione dei risultati dell'audit, aggiornare costantemente i lavoratori tramite segnaletica, poster, screensaver.

    Restano alte le aspettative anche sul tema della sostenibilità - dalla qualità dell'aria in ufficio alla gestione responsabile dei rifiuti - che, nonostante l’emergenza, deve restare prioritario perché fondamentale per garantire tutela della salute e del benessere sul luogo di lavoro.

    Nessun compromesso neanche sul momento del pranzo, gustoso e con il giusto rapporto qualità-prezzo. A tal proposito, si prospettano soluzioni alternative alla mensa aziendale soprattutto per chi continua a lavorare da casa per alcuni giorni della settimana: dalla prenotazione con consegna a domicilio del pasto alla creazione di pacchetti famiglia buoni e sani.

    Per tutte le ragioni fin qui affrontate, il back to work rappresenta allora per le aziende un momento cruciale per proiettarsi oltre la crisi, mettendo al centro sia il tema della sicurezza che quello del benessere emotivo dei propri collaboratori. Perché un luogo di lavoro in cui il dipendente si sente tutelato è il presupposto imprescindibile a un clima di serenità e fiducia che va a vantaggio della sua performance e, quindi, dello stesso business aziendale.