Scuola e Covid-19: lo scenario a inizio 2021

Scuola e Covid-19: lo scenario a inizio 2021

Published on : 28/01/21
  • L’impatto della pandemia sul mondo della scuola è uno dei temi più caldi del momento

    L’impatto della pandemia sul mondo della scuola è uno dei temi più caldi del momento, al centro del dibattito politico fin da inizio emergenza, che impone importanti riflessioni sull'equilibrio fra i bisogni della didattica e quelli della sicurezza. Dalle prime pagine dei giornali, al web e alla TV, l'incertezza legata al mondo dell'istruzione tiene in sospeso ragazzi, famiglie e personale scolastico, e le decisioni relative alla riapertura della scuola costituiscono ad oggi un elemento cruciale nelle strategie di gestione dell’emergenza Coronavirus.

    Approfondiamo questo scenario partendo dagli ultimi dati del rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità.

    Scuola e circolazione del virus: quale impatto?

    L'incertezza sulla riapertura della scuola in presenza è legata al suo possibile ruolo nell’aumento del rischio di circolazione del virus all'interno della comunità.

    Scuole aperte = più contagi? È difficile dare una risposta rigorosa. La chiusura delle scuole è stata adottata in tutto il mondo per frenare la diffusione di Covid-19, anche se l’impatto della chiusura e della riapertura delle scuole sulle dinamiche epidemiche resta ancora poco chiaro.

    Ad oggi sono molti i paesi UE a non avere alcuna evidenza che le strutture scolastiche abbiano svolto un ruolo significativo nella trasmissione del virus SARS-CoV-2.

    I numeri nella popolazione scolastica italiana

    In Italia, la riapertura delle scuole a fine settembre ha coinciso con una nuova fase acuta dell’epidemia, che ha raggiunto il picco verso la metà di novembre. I più colpiti sono stati i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado (40%), seguiti dai bambini della primaria (27%), dagli alunni delle secondarie di primo grado (23%) e dai piccolissimi della scuola per l'infanzia (10%).

    Questo andamento dei casi di Covid-19 nella popolazione in età scolastica ha, però, seguito quello della popolazione adulta, rendendo difficile riconoscere e quantificare l'effetto che il ritorno alla didattica in presenza abbia concretamente avuto sull'andamento generale dell’epidemia.

    Un dato più chiaro riguarda, invece, la percentuale dei focolai in ambito scolastico che si è mantenuta sempre bassa: il 2% del totale dei focolai segnalati a livello nazionale. Questo dato, seppur sensibile di imprecisioni e ritardi nella segnalazione dei casi, colloca le scuole al di fuori dei primi tre contesti di trasmissione del virus in Italia, che sono, nell’ordine, il contesto familiare/domiciliare, sanitario assistenziale e lavorativo.

    Scuola e sicurezza: cosa abbiamo capito?

    Allo stato attuale sono tre le conoscenze emerse dall'esperienza sul campo.

    La prima è che la scuola è un ambiente relativamente sicuro solo se si adottano rigorosamente tutte le precauzioni previste (indossare la mascherina, lavarsi le mani, ventilare le aule, rispetto del distanziamento); la seconda è che il ruolo della scuola nell’accelerare la trasmissione del Coronavirus è limitato; infine, il mantenimento di un’istruzione scolastica in presenza dipende anche dal successo delle misure preventive adottate nella comunità più ampia.

    È stato infatti dimostrato che, quando vengono rispettate le misure di mitigazione sia a scuola che a livello di comunità, il ritorno sui banchi causa incrementi contenuti che non provocano una crescita epidemica diffusa.

    Cosa è chiamata a fare la scuola in questa fase della pandemia?

    Il cuore della sfida è trovare il giusto equilibrio tra le esigenze educative e di sviluppo di bambini e ragazzi e quelle della sicurezza. La formula suggerita dall'OMS è la seguente: “la decisione di chiudere o riaprire le scuole dovrebbe essere guidata da un approccio basato sul rischio, per massimizzare i benefici in termini di didattica, benessere e salute per gli studenti, gli insegnanti e il personale ausiliario e, allo stesso tempo, essere in grado di prevenire nuove ondate dell’epidemia di Covid-19”.

    In questa fase le scuole sono chiamate a rinnovare l’impegno, la volontà e la forza di proseguire lungo la strada della sicurezza scegliendo, giorno dopo giorno, di mettere in campo le risorse migliori per minimizzare il rischio di trasmissione del virus.