L’alleanza decisiva tra istituzioni, famiglie e professionisti

Scuola: l’alleanza decisiva tra istituzioni, famiglie e professionisti

Published on : 28/08/20
  • Intervista a Paola Madona, Responsabile dei servizi educativi di Sodexo Italia

    1. La pandemia e l’esperienza del lockdown hanno avuto un impatto su bambini e ragazzi di cui conosceremo l’entità solo nei prossimi mesi. Quali saranno, secondo la tua esperienza, gli aspetti psicologici e comportamentali da indagare con maggiore attenzione?

    Ritengo che i bambini di età inferiore ai 3 anni siano quelli su cui l’emergenza sanitaria lascerà meno evidenze. Infatti hanno avuto la possibilità di passare più tempo a casa con i genitori consolidando e rafforzando l’attaccamento materno fondamentale nei primi anni di vita. Ho verificato personalmente questa riflessione durante il mese di luglio osservando i bambini che hanno frequentato i nidi estivi da noi attivati: ho visto bambini che hanno saputo riappropriarsi degli spazi e dei tempi del nido, ricercando e ricreando la routine, elemento fondamentale per la loro serenità perché in grado di trasmettere sicurezza e prevedibilità.

    Inoltre, i bambini così piccoli, vivono il “qui e ora”, il momento presente senza condizionamenti tipici dell’adulto. Questo aspetto si riflette anche nelle relazioni e nella socialità per la quale il bambino ha un istinto innato: infatti, fin dai primi giorni i bambini hanno ripreso ad appartenere al gruppo della propria sezione ricercando attività con i coetanei e non mostrando momenti di isolamento.

    Un po’ diversa credo sia la situazione per i ragazzi delle scuole elementari e medie, che potranno invece mostrare delle fatiche rispetto alla capacità di concentrazione che varia notevolmente se le attività sono fatte in presenza o a distanza davanti a un pc. Pensiamo, per esempio, allo stare seduti al banco diverse ore o alle regole comportamentali legate alla didattica in classe (alzare la mano per parlare e non più accendere o spegnere i microfoni) o solo alla ripresa della sveglia mattutina per raggiungere la scuola. A questo proposito, i ragazzi dovranno anche recuperare i confini degli spazi: per quasi 4 mesi la loro cameretta è stata allo stesso tempo stanza dei giochi e luogo di apprendimento, con commistione di destinazioni e “incursioni”, seppur virtuali, da parte degli insegnanti. Questa promiscuità sicuramente ha creato confusione a livello cognitivo e organizzativo, confusione che si può riflettere sulla perdita di autonomia fondamentale in questa fascia d’età.

    Gli insegnanti, a loro volta, dovranno saper rinnovare il valore della didattica in presenza, cercando anche di trovare il momento giusto per aiutare gli alunni a rielaborare questo difficile periodo, attraverso l’ascolto, la narrazione e la condivisione delle esperienze. La gestione delle emozioni dei bambini e dei ragazzi sarà fondamentale durante le prime settimane di ripresa scolastica per aiutarli a superare le normali difficoltà che ci potranno essere.

    Di grande importanza in questo percorso comune verso una nuova normalità sarà poi rafforzare il legame con le famiglie, con rinnovata fiducia e una ancor più stretta collaborazione.

    Il tema della collaborazione con le famiglie è molto caro a Sodexo e a tutto il nostro personale educativo, costantemente a contatto con i genitori e impegnato da oltre 15 anni, con entusiasmo e passione, nel mondo della scuola e dei servizi educativi 0-3 anni.

    Ci tengo a citare l’esperienza da poco conclusa dei Sodexo Summer Camps che ci ha dato l’opportunità di ampliare la nostra esperienza anche nella fascia dai 3 agli 11 anni, ma soprattutto è stato molto importante poter sostenere le famiglie verso un progressivo ritorno alla normalità e offrire ai bambini momenti ludici e di socialità. Personalmente è stato davvero emozionante risentire durante il giorno le risate dei bambini e rivedere, al mattino, i visi sereni dei genitori che affidano alle nostre educatrici i loro bambini.

    2. Su quali strumenti possono puntare i professionisti del settore e le famiglie per affrontare al meglio il rientro a scuola?

    Sicuramente l’alleanza tra scuola, famiglie e professionisti accomunerà tutti i servizi.

    L’interruzione improvvisa della didattica in presenza e la sospensione di tutto quello che ruotava intorno al mondo della scuola hanno portato i genitori a meglio comprendere e interiorizzare il rispetto dei ruoli, anche attraverso la sottoscrizione di specifici patti di corresponsabilità con gli enti gestori o i Comuni: un aspetto importante questo, sia per la tutela delle famiglie che per il benessere degli stessi educatori.

    Il personale educativo e gli insegnanti dovranno lavorare in primis sul linguaggio: frasi abitualmente utilizzate come “vieni qua, non ti allontanare, dammi la mano” dovranno essere rimodulate trovando una nuova forma di comunicazione verbale che punti sempre sugli aspetti educativi e di socialità, senza eccessivamente enfatizzare termini o espressioni che facciano pensare a una “medicalizzazione” della relazione.

    Altro elemento essenziale sarà la relazione con le famiglie: come già sperimentato con successo durante i campi estivi, cercheremo di superare le difficoltà oggettive facendo riunioni da remoto, usando le bacheche digitali e sfruttando tutto quello che la tecnologia ci mette a disposizione per accorciare le distanze. Infine, come detto prima, tutti i professionisti del settore dovranno prendersi cura della parte emotiva dei bambini e delle famiglie accogliendo dubbi e domande che la ripresa e il cambiamento necessariamente portano.

    3. Quali ritieni debbano essere i tre aspetti fondamentali su cui concentrarci per far ripartire i servizi educativi?

    Partendo dal presupposto della sicurezza degli spazi e del rispetto delle procedure, il primo pilastro è secondo me proprio l’alleanza educativa di cui parlavo prima. Per affrontare la ripartenza è necessaria una visione olistica del servizio: l’insieme vale più del singolo! In questa visione tutte le componenti danno un contributo fondamentale per il benessere dei bambini, del personale educativo e delle famiglie.

    Poi la relazione, che non va persa a tutti i livelli: non ci saranno più le classiche bacheche cartacee in ingresso, né le chiacchiere tra genitori davanti alla scuola, ma verranno favoriti nuovi contesti di scambio e utilizzati strumenti alternativi (come le bacheche digitali) per preservare questo aspetto fondamentale nel processo di creazione della fiducia tra servizi educativi e famiglie. Ma anche la relazione con i bambini: il personale educativo dovrà riscoprire e ri-conoscere i bambini che saranno cambiati e cresciuti in questi mesi, dedicando perciò del tempo speciale per ascoltare l’individualità di ciascuno e ritrovare un nuovo equilibrio di gruppo e di classe. La serenità delle relazioni con i bambini è fondamentale per l’apprendimento che passa necessariamente attraverso un sereno equilibrio emotivo.

    Infine, l’importanza di trovare un equilibrio tra “spazio unico ed esclusivo” per evitare promiscuità e “scuola diffusa” per la ricerca di nuovi spazi. Infatti da una parte c’è la necessità imposta dal mantenimento delle distanze di trovare nuovi ambienti per fare scuola (palestre, teatri, biblioteche, parchi), mentre dall’altra c’è la necessità di non creare promiscuità nell’utilizzo di più spazi. Credo che la sfida della ripartenza sarà anche questa: ripensare agli spazi, all’utilizzo e alla destinazione d’uso degli stessi in un’ottica innovativa in cui l’apprendimento potrà passare non solo attraverso le classiche classi, ma anche attraverso luoghi in grado di far vivere nuove esperienze.

    “Uscire” dalla scuola sarà un’opportunità pedagogica e didattica di grande impatto che sicuramente tutti i professionisti del settore sapranno cogliere.