Scuola Santa Maria di Loreto di Senago e Sodexo: una collaborazione per una comunità educativa allargata

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In occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, abbiamo intervistato Massimo Colciago e Veronica Cristella, Coordinatori delle attività educative e didattiche della scuola primaria paritaria Santa Maria di Loreto di Senago (MI), per parlare di come un approccio consapevole all’alimentazione può avere un impatto positivo sul territorio e sulla comunità

Professor Colciago, ci presenta la realtà della scuola Santa Maria di Loreto?

MC: La Santa Maria di Loreto è una Scuola Primaria Paritaria collegata in termini di coordinamento e progettualità con la Scuola dell'Infanzia G. V. Argenti, entrambe nel territorio di Senago. Sono due scuole che condividono un orientamento chiaro e preciso secondo alcuni principi fondamentali: essere non solo una scuola paritaria e una cooperativa di genitori ma anche una scuola cattolica, che non significa una scuola confessionale, ma una scuola laica in cui il riferimento è ai principi fondamentali del cattolicesimo.

Di quanti studenti parliamo?

MC: Attualmente la scuola primaria conta circa 60 tra bambini e bambine, a cui si aggiungono un centinaio di bambini per la scuola dell'infanzia: il nostro primario obiettivo è quello di offrire loro una scuola di qualità. Per fare ciò cerchiamo di stabilizzare il più possibile i nostri docenti, perché è solo grazie alla continuità che possiamo offrire una scuola competitiva dal punto di vista del lavoro didattico ed educativo rivolto ai nostri bambini, alle nostre famiglie e al nostro territorio.

Cosa intende per lavoro educativo rivolto alle famiglie e al territorio?

MC: Il legame con il territorio per noi è fondamentale e quindi cerchiamo di dare delle risposte collaborando con gli enti esterni come normalmente dovrebbe fare qualsiasi scuola che non sia chiusa in se stessa, ma aperta alle esigenze di un mondo che cambia nel tempo.
Oggi uno degli orientamenti di base è diventato quello dell'inclusività e dell'accoglienza, che riguarda sia le persone straniere che l'attenzione verso bambini e famiglie con bisogni particolari, quindi soprattutto bisogni educativi speciali.
È un bisogno che emerge dal territorio al quale cerchiamo di dare risposta con interventi di vario genere, nel tentativo di dare un contributo legato non soltanto all'apprendimento ma più generale al sostegno alla genitorialità.

Tra gli altri vostri valori ci sono anche professionalità e collegialità

MC: L'obiettivo è quello della qualità, cioè andare il più possibile incontro alle esigenze diverse, e particolari, di ciascun bambino, proponendo il nostro percorso educativo ma anche chiedendo un'evoluzione che secondo noi, a seconda delle condizioni e delle situazioni diverse, è sempre possibile richiedere.
Il miglioramento continuo lo vogliamo dappertutto: nei confronti del corpo docente, che deve rinnovarsi per riuscire a rispondere alle esigenze che cambiano nel tempo; ma addirittura anche nei confronti delle famiglie, alle quali proponiamo una specie di didattica d'aiuto, dei contributi nelle ore serali riunendo le persone per cercare di mettere a fuoco alcuni temi che nella scuola sono dibattuti quotidianamente e che ci piacerebbe condividere fino in fondo con le famiglie.

Veronica, in questa condivisione educativa rientrano anche i progetti di educazione alimentare?

VC: Assolutamente sì, sono già molti anni che collaboriamo con Sodexo anche per sviluppare una proposta didattica legata all'educazione alimentare. Con la Dott.ssa Simona Liuzza (ndr. Coordinatrice attività educazione alimentare Sodexo), da anni ormai proponiamo iniziative di educazione alimentare rivolte tanto ai bambini, per far conoscere loro alcuni alimenti che tendenzialmente non conoscono o non gradiscono, ma anche alle famiglie, perché quello che i bambini riportano a casa può avere una ricaduta positiva nella comunità e nel territorio. Gli alunni hanno un ottimo rapporto con i cuochi e con il team di cucina (ndr. guidato da Caterina Schipani) e pensiamo possa essere un valore aggiunto sfruttare il momento del pasto per trasferire in modo positivo concetti formativi come il rispetto del cibo.
Per esempio, quest'anno attiveremo il progetto "Mangiaverdura" per le classi quarta e quinta: è la prima volta che lo facciamo e crediamo davvero che sia importante anche per dare uno spunto di riflessione ai nostri alunni per quanto riguarda lo spreco alimentare.

Augusto Pallavicini, Responsabile di Area di Sodexo, ci racconta del progetto.

AP: È una competizione a chi lascia meno verdura, pensata per sensibilizzare i più piccoli sul valore del cibo e l’importanza di contenere gli sprechi. Durante il mese di novembre gli studenti, giornalmente e sotto la supervisione dei docenti, a pasto ultimato dovranno pesare direttamente le verdure del pranzo scartate e compilare un’apposita scheda. Allo scadere del periodo vincerà la classe che avrà consumato più verdura. Alla sezione più "virtuosa" verrà consegnato un premio sostenibile, mentre alle altre classi verrà distribuito un attestato di partecipazione.

Anche questo è un modo per agire sul territorio, avere un impatto, creare rete, arrivare anche alle famiglie?

MC: Esatto, l'idea di fondo è passare attraverso i bambini, quindi attraverso l'educazione alimentare, per arrivare anche alle famiglie e condividere con loro valori come la sostenibilità e il cooperare nel rispetto dell’ambiente. L'educazione alimentare per noi è una parte di un'educazione più ampia alla salute, al benessere e alla sostenibilità. Non si tratta solo di fornire un pasto quotidiano ai nostri studenti, che è fondamentale, ma di provare a fare qualcosa di più ampio per la vita futura di questi bambini anche attraverso l'esempio degli adulti che operano nella scuola.
Sappiamo benissimo l'importanza che i genitori rivolgono alla mensa scolastica, per questo vogliamo far leva sui bambini per costruire un rapporto positivo con il cibo che loro possono riportare in famiglia.

E la celebrazione della Giornata dell’Alimentazione con la consegna delle food bag rientra in questo approccio proattivo nei confronti della comunità?

MC: Siamo da sempre attenti alle proposte che ci consentono di rendere concreti i valori in cui crediamo, e questo è sicuramente un esempio pratico. In occasione della Giornata Mondiale dell’alimentazione, in collaborazione con Sodexo, abbiamo deciso di distribuire agli alunni delle food bag con cui portare a casa il cibo non consumato in mensa, come pane, frutta, prodotti confezionati secchi e uht. Ovviamente, il controllo su questa iniziativa non può essere lasciato soltanto ai bambini e rendere partecipi anche i genitori è senza dubbio un ulteriore passo avanti nel rapporto con loro. Inoltre chiamare in causa un contributo attivo sia dei bambini sia delle famiglie è in linea con la nostra idea di imparare facendo, che vale molto di più di tante parole spese in astratto.

Dal vostro osservatorio privilegiato che è la scuola, state notando un cambiamento nei bambini rispetto ai temi della sana alimentazione e della lotta agli sprechi?

VC: Molti dei bambini che abbiamo a scuola oggi hanno un rapporto molto particolare con il cibo, e questo ci rafforza l'idea che sia necessario fare educazione alimentare anche a scuola con esempi e progetti concreti come "Mangiaverdura" o le food bag. Ma non solo, perché anche quest'anno abbiamo organizzato delle serate con nutrizionisti rivolte ai genitori proprio per portarli ulteriormente a una riflessione e attenzione rispetto all'alimentazione e a come questa poi possa in qualche modo incidere e influire sullo sviluppo del bambino.

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