Inclusione rifugiati: oltre 11mila percorsi lavorativi attivati con “WELCOME” nel 2023
Grazie a “Welcome. Working for Refugee Integration”, nel 2023 in Italia sono stati avviati 11 mila e 700 percorsi professionali per persone rifugiate, un risultato che porta a 34 mila il totale degli inserimenti realizzati con il programma dalla sua nascita nel 2017. Sono state premiate oggi a Roma le 220 aziende che hanno promosso percorsi d’inclusione lavorativa di rifugiati lo scorso anno. UNHCR:” Serve la forza dell’inclusione per rispondere ai bisogni delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni, ma anche per offrire soluzioni concrete alle imprese e risolvere alcuni problemi della nostra economia”.
Roma, 19 giugno 2024 – Alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato e mentre il numero delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni in tutto il mondo ha raggiunto livelli record, emergono alcuni dati incoraggianti e che rendono evidente come l’inclusione lavorativa dei rifugiati rappresenti una soluzione vantaggiosa per tutti, efficace e sostenibile, dinanzi a una crisi globale senza precedenti.
Lo confermano i numeri, positivi e in crescita, del rapporto conclusivo della sesta edizione del programma “Welcome. Working for Refugee Integration”. Nel 2023 sono stati attivati 11 mila e 700 percorsi professionali che coinvolgono persone rifugiate, portando a 34 mila il totale degli inserimenti realizzati dalla nascita del programma nel 2017 ad oggi. Le aziende che in questa edizione hanno favorito l’inclusione lavorativa dei rifugiati sono 220, con un aumento del 32% rispetto alla precedente.
Welcome è il progetto con il quale UNHCR Italia favorisce l’inclusione delle persone rifugiate nel mercato del lavoro, promuovendo il coinvolgimento del settore privato in collaborazione con le istituzioni e con le organizzazioni della società civile. Nato come riconoscimento in forma di premio alle aziende più inclusive, oggi Welcome incarna un modello vincente, basato su un approccio multistakeholder, che mette insieme una pluralità di attori chiave del mondo del lavoro - imprese, associazioni della società civile e di categoria, Enti Pubblici - con l’obiettivo comune di favorire l’inserimento professionale delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni.
Negli anni Welcome è cresciuto in portata, efficacia e qualità, riuscendo a offrire risposte concrete tanto al bisogno di integrazione da parte dei rifugiati quanto al problema del disallineamento fra domanda e offerta che oggi caratterizza il mercato del lavoro italiano. In 7 anni sono state premiate 742 aziende, 220 soltanto in questa edizione. La crescita riguarda ogni settore produttivo e coinvolge sia grandi aziende - sono 75 le premiate per gli inserimenti realizzati nel 2023, vs 58 nel 2022 e 35 nel 2021 - che PMI. Passando agli inserimenti, oltre a un aumento in valore assoluto (11.770 vs 9.300 per il 2022), va rilevato anche un incremento dei contratti a tempo indeterminato che passano dal 5% al 6%, mentre il 91% delle persone assunte ha ottenuto un contratto a tempo determinato. Complessivamente il numero delle donne rifugiate inserite passa dal 18% al 20%.
La carenza di manodopera e il gap domanda e offerta nel mercato del lavoro tuttavia non sono sufficienti a spiegare le ragioni del crescente interessamento delle imprese verso i rifugiati: per il 39% delle aziende interpellate infatti: “Contribuire a promuovere una società più inclusiva” rappresenta la spinta principale a partecipare a Welcome, mentre il 25% afferma di aver assunto rifugiati perché crede nell’importanza di un “maggiore impegno verso la comunità”. L’8% segnala inoltre “l’indisponibilità di giovani italiani per le mansioni ricercate”, un dato in crescita rispetto al 4% del 2022. Tra i settori delle aziende premiate, si conferma al primo posto “alloggio e ristorazione” con il 21%, davanti a “attività manifatturiere” al 18%, mentre sale al 13% quello delle costruzioni.
Siamo fieri dei risultati di Welcome, un programma che dimostra che una società più inclusiva non solo è possibile, ma è necessaria per il presente e il futuro del nostro Paese – afferma Chiara Cardoletti, Rappresentante di UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino . Il messaggio della Giornata Mondiale del Rifugiato è ‘La forza dell’inclusione’, per ribadire che si tratta della soluzione più concreta e vantaggiosa per tutti dinanzi agli effetti catastrofici dei conflitti e della crisi climatica che costringono decine di milioni di persone a fuggire e a stare lontani dal loro Paese mediamente per 20 anni. Ma non solo: l’inclusione lavorativa dei rifugiati offre risposte a un problema serio e strutturale della nostra economia come il mismatching tra domanda e offerta di lavoro. Ci tengo a ringraziare tutti i partner e soprattutto le aziende coinvolte per aver interiorizzato lo spirito del Global Compact e per aver pienamente compreso che l’assunzione di persone rifugiate rappresenta un valore aggiunto in termini di disponibilità di forza lavoro e di competenze ma anche che la creazione di un ambiente di lavoro più inclusivo comporta un miglioramento delle relazioni tra dipendenti e della percezione da parte dei consumatori.
In questa sesta edizione, l’UNHCR ha assegnato inoltre il logo We Welcome a 55 cooperative, onlus, fondazioni, associazioni di categoria, sindacati, servizi per il lavoro ed enti locali che, a vario titolo, si sono impegnati per favorire l’inclusione nel mercato del lavoro dei richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale.
Il ruolo delle organizzazioni della società civile che supportano il programma a livello locale si dimostra sempre più rilevante. Lanciato da UNHCR nel 2022, il network WelcomeNet conta oggi 100 associazioni distribuite su tutto il territorio nazionale. A fine dicembre dello scorso anno è stata inoltre lanciata on-line la piattaforma Welcome-in-one-click, uno strumento a favore di imprese, persone rifugiate e organizzazioni associate al WelcomeNet per rafforzare ulteriormente i percorsi di integrazione.
Il progetto Welcome. Working for refugee integration è finanziato dal Fondo di Beneficienza Intesa Sanpaolo, realizzato in collaborazione con Fondazione Adecco ed è sostenuto dal Ministero del Lavoro, da Confindustria e dal Global Compact Network Italia e dall’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP).